Chissenefrega di Stormy Daniels. Trump ci serve, per 4 motivi

· 2 Giugno 2024


Cari ascoltatori, stiamo scherzando? Da stamattina la pornostar Stormy Daniels è la nuova eroina del fronte progressista globale. Tanto da seppellire Donald Trump sotto ben 34 capi di imputazione, che neanche Al Capone (si fermò a 23). Ma chi se ne frega di Stormy Daniels! Stiamo dimenticando che le elezioni americane sono le elezioni, piaccia o no, del leader del mondo libero, e noi in questo momento storico abbiamo bisogno di Trump. Con i suoi difetti, le sue sbavature, le sue intemperanze lessicali. Ne abbiamo maledettamente bisogno per almeno quattro motivi.

Uno: rispetto alla follia woke, al fatto che le università occidentali, per prime quelle Usa, sono ostaggio di estremisti amici di Hamas che inneggiano alla distruzione di Israele: ieri l’ayatollah Khamenei si è complimentato con gli studenti americani, è il corto circuito finale… Trump ha promesso che se verrà eletto porterà questo movimento indietro di trent’anni, perché è pericoloso. 

Due: rispetto alla Russia e alla guerra in Europa: gli unici quattro anni in cui Putin non ha cercato di esportare l’imperialismo russo hanno coinciso con i quattro anni di mandato di Trump. 

Tre: rispetto all’altro fronte incendiato, il Medio Oriente. L’amministrazione Trump è all’origine di un capolavoro diplomatico, gli Accordi di Abramo, in cui alcune monarchie del Golfo hanno accettato un’intesa con Israele in nome della convivenza e del benessere. Stava per farlo anche l’Arabia Saudita, e forse è per questo che l’Iran il 7 ottobre ha scatenato i suoi scagnozzi di Hamas. Trump, quindi, ha avuto una visione illuminata anche nel guazzabuglio mediorientale.

Quattro: rispetto all’offensiva imperialista della Cina sull’Occidente e la sua concorrenza sleale che piega le nostre aziende. Trump ha stanato l’ipocrisia del Dragone, che era stata sdoganata dai dem già al tempo di Bill Clinton. Trump, ricordate, aveva adottato la politica dei dazi, esatto, una politica protezionista, ma con un senso preciso: è ovviamente un liberista (un miliardario newyorkese non può non esserlo), ma non vuole che l’Occidente cada nella trappola mortale della concorrenza sleale, oltretutto con un Paese che, di fatto, pratica anche lo schiavismo.

Insomma, abbiamo bisogno di Donald Trump per dare una mossa al nostro malandato Occidente. Sì, masochista e affetto da ogni perbenismo. Ma anche l’unica porzione di mondo dove si esercita una quisquilia chiamata libertà.


Opinione dei lettori
  1. Artù   Di   31 Maggio 2024 alle 14:31

    Eh già, chi se ne frega, sono solo atti criminali. L’America deve scartare la costituzione per uno che usava la presidenza come un business. Il tuo leader del mondo libero non crede in niente a parte della propria ricchezza.

    1. Ce l’hai davvero con gli studenti! Manganellate per tutti, giusto? In America esiste ancora il diritto di assemblea, e non su appuntamento come in Italia. I Proud Boys e addirittura il KKK hanno esercitato i loro diritti, tutti e due armati fino ai denti, e secondo te sono gli studenti ad essere pericolosi? Cazzo, ma che libertà promuove questa radio?

    2. Quando Trump è stato eletto, Vladimir Putin era effettivamente presidente degli Stati Uniti. Non c’era bisogna dei carri armati, aveva ricattato l’Occidente per una pioggia dorata. Invece quando la Merkel è andata in pensione in 2021 e il futuro del gas russo in Germania era incerto, i carri armati misteriosamente hanno avvicinato la frontiera. Putin ha aspettato il beltempo, non la fine del mandato di Trump.

    3. Stava per fare un accordo con il Fleximan dell’Arabia Saudita? Ma scherzi? Trump aveva già minacciato Bin Salmone (sic) e l’OPEC per conto del suo padrone. Stiamo parlando di un paese che ha finanziato l’11 settembre e quasi ogni atto terroristico nel Medio Oriente da decenni. Figuriamoci se Donald e il suo genero castrato stavano per raggiungere la pace nel mondo.

    4. Trump era un sempliciotto nei confronti di Xi. Ha venduto Hong Kong per fare che cosa esattamente? L’America non doveva mai lavorare con la Cina, ma il protezionismo di Trump ha solo ferito il popolo americano, aumentando i prezzi alle stelle. Ci vorrebbero decenni per riavviare le fabbriche americane. Almeno Obama ha capito quello, anche se falliva anche lui.

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