Un pronome calibro 45 per il colonnello trans
Pier Luigi Pellegrin · 1 Giugno 2024
Con Emanuele Mastrangelo (Centro studi Machiavelli) raccontiamo qualche nuova “botta di woke”: serve un pronome calibro ’45 per vincere le guerre: lo sostiene il tenente colonnello Bree Fram (trans MTF, un gender multilaterale, qualunque cosa possa significare), per il (la) quale l’uso corretto dei pronomi rafforzerebbe lo spirito delle forze armate e aiuterebbe a vincere tutti i conflitti (pare che nella guerra di Secessione ci fossero un migliaio di soldati/esse queer, su tre milioni e 300mila arruolati, addirittura lo 0,0003%).
Mestieri del futuro: “il decolonizzatore”. I contribuenti del Regno Unito pagheranno 475 sterline al giorno un “esperto” che avrà il compito di individuare ed eludere dai percorsi turistici del Vallo di Adriano tutto ciò che possa ricordare la passata presenza dei legionari romani, schiavisti, violenti e assassini.
Ogni età è quella giusta per sentirsi “gretine”: due arzille ottantenni fanatico-ambientaliste hanno cercato di danneggiare con degli scalpelli la teca che contiene una copia della Magna Charta (una delle due è pure pastore/pastora/pastoressa della chiesa anglicana).
Cancellate, cancellate, qualcosa non resterà: la storica rivista dell’Università di Cambridge, “Inghilterra Anglo-Sassone” cambierà nome in “Inghilterra Alto-Medievale (che vergogna, sono inglesi). Ma a Cambridge hanno fatto di meglio, dalla gipsoteca costretta a spiegare perché le statue in gesso rappresentanti personaggi dell’epoca greco-romana effigiassero solamente personaggi bianchi, al convegno per dimostrare che Winston Churchill era peggio dei nazisti.
Un segnale controtendenza a New York: il sindaco dem Eric Adams ha offerto di pagare di tasca sua una taglia a chi consentirà di individuare i vandali che, durante una manifestazione pro Palestina in Central Park, hanno scarabocchiato il monumento ai caduti della Prima guerra mondiale. Meglio tardi che mai, oppure il classico portone chiuso a buoi scappati?