Il vino abbondava già seimila anni fa: in Armenia la più antica “fabbrica” del mondo
Giuseppe Braga · 11 Luglio 2024

La specie umana non è astemia per natura e non passa anno in cui non si scoprano nuove prove che abbiamo la beonaggine nel dna. Un team di archeologi ha di recente scoperto in Armenia un sito che sembra essere lo stabilimento di produzione di vino più antico al mondo. Durante gli scavi nel complesso di Areni-1, una grotta situata nella regione di Vayots Dzor, il gruppo di studiosi ha rinvenuto una serie di vasche e presse per vino risalenti a circa 6100 anni fa.
Il fatto è raccontato sul National Geographic: le tracce di acido tartarico e i residui di semi d’uva identificati nelle ceramiche che si trovavano ancora sul posto indicano che lì si faceva il vino. La cosa non è del tutto strana, perché l’Armenia è nota per essere una delle culle della viticoltura, solo che non si sapeva da quando. “I nostri studi dimostrano che questa area montuosa era un importante centro di innovazione culturale nel tardo Neolitico”, ha dichiarato Gregory Areshian, uno degli archeologi coinvolti nella scoperta. “Il vino non era solo una bevanda, ma anche un elemento centrale nei rituali e nelle celebrazioni sacre”.
Questa scoperta ha suscitato grande interesse nel mondo dell’archeologia, ha destato l’orgoglio degli appassionati di enologia in tutto il mondo, e ha anche aperto una finestra sulla vita quotidiana delle persone che hanno vissuto in quella regione migliaia di anni fa: oltre agli strumenti di vinificazione, infatti, gli archeologi hanno trovato resti di calzature in cuoio e altri manufatti che suggeriscono una vita sociale complessa. Grazie al ritrovamento di questo vino primigenio, diversi esperti stanno ridisegnando le strade dell’evoluzione sociale dell’uomo in quei luoghi. E, a cascata, dappertutto.