Troppi imam fondamentalisti, e tutti sfuggono ai controlli
Francesco Borgonovo · 18 Dicembre 2025
Al centro di questa puntata de “La cittadella”, il talk show prodotto da Radio Libertà assieme alla piattaforma di contenuti online e social Galt, che si occupa di temi politici, sociali e di costume della nostra era e delle “culture wars”, Francesco Borgonovo, vicedirettore de la Verità, Matt Carus e Massimo Salvati discutono del tema della sicurezza nazionale – legata alla prediche radicali di alcuni imam presenti in Italia – insieme con Alessandro Gonzato, giornalista di Libero, Giuseppe Benedetto, avvocato e presidente Fondazione Luigi Einaudi, e Saif Eddine Abouabid, portavoce comunità islamica di Saronno.
Gonzato: “Io ho stilato una lista di eventi legati all’imam sparsi per l’Italia. C’è stato un pakistano che ha detto testualmente in televisione che ‘le donne libere sono come le puttane’. C’è stato Hannoun – molto discusso e chiacchierato – che ha ricevuto due fogli di via da Milano; l’imam di Genova non si è dispiaciuto di fronte alla strage del 7 ottobre. A Bologna ci sono degli imam che dicono una cosa più grave dell’altra: uno, per esempio, ha sostenuto che l’uomo non può parlare con una donna a meno che non sia strettamente necessario. È per tutti questi motivi che si deve pretendere la trasparenza: tutte queste realtà religiose dovrebbero essere codificate. Le comunità musulmane sono fortemente radicate e attaccate a quello che dice la loro rispettiva guida spirituale”.
Borgonovo: “Bisogna sottolineare che il terrorismo islamico esiste ed è anche piuttosto forte. In ogni caso, per quello è avvenuto a Sydney – l’attacco terroristico antisemita a Bondi Beach in occasione della Festività ebraica dell’Hannukkah – non si può sostenere che, siccome erano due pazzi, allora per questo devono essere scagionati. Sono due uomini che si sono radicalizzati in autonomia, che è un processo tipico della modernità, e poi vanno a fare queste cose”.
