“Più libri più liberi”: la censura a destra è un regolamento di conti a sinistra

· 9 Dicembre 2025


Al centro di questa puntata de “La cittadella”, il talk show prodotto da Radio Libertà assieme alla piattaforma di contenuti online e social Galt, che si occupa di temi politici, sociali e di costume della nostra era e delle “culture wars”, Francesco Borgonovo, vicedirettore de la Verità, Matt Carus e Massimo Salvati discutono del boicottaggio alla Fiera di “Più libri più liberi” da parte di alcuni artisti e intellettuali di sinistra contro la presenza della casa editrice Passaggio al Bosco. Insieme con i conduttori Daniele Dell’Orco, fondatore della casa editrice Idrovolante, e Francesco Polacchi, uno dei leader nazionali di CasaPound e fondatore della casa editrice Altaforte.

“Zerocalcare ha tutto il diritto di prendere e andarsene dalla Fiera di Roma, ma non ha facoltà di continuare a buttare del fango su gente che fa semplicemente il suo mestiere di editore. Uno può pubblicare quello che gli pare, anche libri su Stalin, e ha diritto di stare in una fiera senza subire rotture di scatole, specialmente se ha pagato il proprio stand. Quello mi fa orrore è il modo in cui tutta l’intellighenzia italiana si è stretta attorno ai vari esponenti di sinistra che hanno chiesto una censura. Mi stupisco soprattutto di Alessandro Barbero che, quando nel 2019 Altaforte fu cacciata dal Salone del Libro di Torino su pressione – in primis – di Christian Raimo, disse che l’antifascismo non si professa cacciando qualcuno da una fiera del libro. Oggi deve avere cambiato idea, visto che ha appena firmato un appello per allontanare Passaggio al Bosco”.

“La verità è che, in tutto questo, intorno a ‘Più libri più liberi’, è in corso una guerra intestina tra le case editrici espressione del mondo della sinistra radicale e la governance della stessa Fiera, per poggiarci sopra mettere ancora di più il cappello. Già lo scorso anno vi ricorderete la polemica sulla presenza del filosofo Leonardo Caffo, sotto processo per maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti dell’ex compagna. Alcune case editrici abbandonarono la rassegna in polemica la Fiera e, a causa delle loro battaglie per l’egemonia totale, quest’anno hanno liberato il posto proprio a Passaggio al Bosco. Tuttavia, se non si fosse creata questa diatriba, ce ne sarebbe stata senza dubbio un’altra – sempre strumentale e probabilmente basata su Israele e Gaza – pur di affossare il più possibile l’immagine di questa Fiera per puri interessi personali, come il costo degli stand e dei biglietti. Insomma: una mera guerra di potere”.


Opinione dei lettori

Commenta

La tua email non sarà pubblica. I campi richiesti sono contrassegnati con *




Radio Libertà

Background