Ue bengodi dei nuovi entrati e gli altri si attacchino

· 12 Novembre 2025


In questa puntata della nostra rubrica “Gli scorretti – un antidoto al luogocomunismo”, Giulio Cainarca interroga Carlo Cambi sulle manovra che sta facendo la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in vista anche dell’eventuale allargamento dell’Unione ad altri nove Paesi.

“Lei sta praticando un’Europa non autosufficiente che importa gran parte delle produzioni di base e che si vanta di alcune produzioni che sono fintamente ricche – per esempio le armi e la ricerca ipertecnologica – che però non soddisfano i bisogni essenziali della gente. E noi su questo pagheremo un conto salatissimo. Anzi, lo stiamo già pagando con la Cina, tra energie innovabili e auto elettriche. Finché noi continuiamo a pensare che il welfare sia l’ammortizzatore sociale e che le tasse si pagano per perequare i redditi e non per sostentare la spesa pubblica, faremo sempre delle manovre da 18-20 miliardi, alla ricerca di una salvezza che può venire da una cosa sola: lo sviluppo del Paese. Cosa che, purtroppo, ci possiamo anche stando dentro l’Ue”.

“Da questa Europa ci stanno guadagnando i Paesi Baltici e tutti quei Paesi che sono entrati in Europa avendo uno sconto sul loro debito e che stanno approfittando del bilancio comune per rafforzare le loro piccole economie. Del resto come commissario all’Economia abbiamo Valdis Dombrovski che viene dalla Lituania: uno Stato che ha un Pil complessivo inferiore a quello della Lombardia e che ragiona da piccolo Paese, facendo rallentare la crescita degli altri membri Comunità. E poi ci guadagnano tutti quei Paesi che si sono strutturati come paradiso fiscale, mentre noi – che siamo gli osservati speciali d’Europa con il nostro storico debito pubblico e un cambio dell’euro del tutto svantaggioso – ci abbiamo rimesso”.


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