Che Gay pride strabico: osanna chi lapida gli omossessuali e detesta gli ebrei

· 17 Giugno 2024


Non gli basta un giorno. Fanno le cose in grande. Si prendono un intero mese l’anno. Tutto giugno. Per bombardarci con la propaganda del Pride. La comunità LGBTQIA+ (googlate se volete scoprire cosa significhi, che io getto la spugna) rivendica diritti che nessuno le nega e combatte discriminazioni che nessuno le infligge. Un evento grottesco e surreale dove vengono esibite patetiche blasfemie e noiosissime oscenità.

Il “Paese che ama” è il dimenticabile titolo del “Manifesto”, che nella sua storia vanta aperture decisamente più fantasiose e intelligenti. Nel nome dell’inclusività e della lotta a ogni discriminazione, di fatto impediscono alla comunità gay israeliana di partecipare all’evento. L’organizzazione ebraica Keshet ha infatti fatto sapere che non avrebbe partecipato a nessuna delle parate nazionali. Meglio per loro. Non si perdono niente. Una scelta che arriva a causa “dei timori di aggressioni dovuti al clima d’odio”. Il riferimento è alla guerra in corso a Gaza: “Il linguaggio usato da diverse organizzazioni queer per parlare del conflitto tra Israele e Hamas non considera le reali implicazioni per le persone ebree in Europa, specialmente durante i Pride.

“Negli ultimi mesi”, denuncia l’associazione, “sui social si sono diffusi messaggi che incitano a una caccia a un ipotetico carro di Israele, mai esistito in nessun pride italiano, che si è trasformata in una caccia alle persone ebree e ai simboli ebraici”. Caccia al carro o all’uomo che non riguarda solo i social. Uno dei cartelli esposti nei cortei, infatti, recitava LGBTQ come Let’s Go Bomb TelAviv Quickly (bombardiamo Israele e di corsa). Ve lo ripeto, googlate. Perché di sicuro LGBTQIA+ , in qualunque modo si chiami, vuol senz’altro dire qualcos’altro che non bombardare un Paese libero e democratico – imperfetto quanto si vuole, e chi non lo è? –  dove i gay possono liberamente fare i loro pride.

Gli annoiati in corteo di casa nostra invece manifestano in autoreggenti e tanga leopardati in favore di una terra dove, se loro fossero presenti, verrebbero immediatamente lapidati. Probabilmente pensano che la lapidazione sia una bizzarra pratica sessuale. Valli a capire. Nel frattempo, beccatevi la perla di saggezza che si staglia monumentale su tutti gli altri cartelli del pride. Un messaggio al mondo intero che serioso recita: “Lotta anale al capitale”. Cosa diavolo significhi non lo so. E dubito che pure Google possa esservi di aiuto.


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